Il satellite artificiale

Tarquinio il Superbo, re di Roma, chiamava le proprie guardie del corpo "satelliti", forse una parola etrusca che voleva dire "coloro che circondano". Molti secoli dopo, Keplero, per analogia, chiamò allo stesso modo i pianetini che circondano Giove, scoperti da Galileo. Da allora il nome viene applicato a tutti i corpi celesti naturali e anche artificiali che ruotano attorno ad altri corpi. I moderni satelliti di telecomunicazione sono costruiti essenzialmente in alluminio e fibre di carbonio e sono formati da un carico utile (antenne, amplificatori, apparati di comunicazione...) e da una struttura (sistemi di propulsione, di controllo...): ognuno di essi è in grado da solo di coprire fino al 40% dell'intero territorio terrestre.
Oggi, attraverso i segnali radio possiamo essere collegati da casa con tutto il mondo. Perciò sono state costruite catene di ripetitori intermedi che ricevono il segnale e lo ritrasmettono con più potenza. In orbita nello spazio ci sono veri e propri sistemi di satelliti collegati tra loro e con le stazioni radio poste sulla Terra. Sono in genere satelliti geostazionari, cioè rimangono sempre sopra lo stesso punto della Terra, muovendosi alla sua stessa velocità e nello stesso senso.

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