Vai al testo

Vai all'immagine successiva

 


ASC, Archivio Generale – Ufficio V – Ispettorato Edilizio, prot. 1644/1920
(1/6)

1916 – 1920 “Progetto per la costruzione dell’officina – deposito tram dell’A.T.M. nella Piazza d’Armi, variante 1920”. Planimetria, prospetto principale, rimesse e officine, veduta generale

La struttura prevista è coperta e con ossatura in cemento armato. Nel progetto presentato dall’A.T.M. nell’aprile 1916 è localizzata la sottostazione elettrica, che dovrà alleggerire il lavoro di quella già esistente in via Volturno, servendo la zona dei Lungotevere, di Valle Giulia e del Giardino Zoologico, del quartiere Trionfale-Prati e la futura linea per Monte Mario. Sul modello del deposito di S. Croce, il progetto prevede adeguate strutture per ciascuno dei servizi: movimento, deposito con rimessa ed officine, linea aerea, squadra binari, magazzino generale. I locali sono raggruppati e distribuiti in modo funzionale alla divisione del lavoro, circoscrivendo e separando gli ambienti di lavoro degli addetti a mansioni diverse, anche al fine di controllare meglio le maestranze dal punto di vista disciplinare. Lungo l’area perimetrale a sinistra dell’ingresso principale della rimessa delle vetture, in un fabbricato a due piani, sono dislocati gli uffici (dell’ingegnere capo, dei capo-movimento, capo-deposito e ispettori, l’archivio, l’ambulatorio, la scuola fattorini, ecc.). I diversi reparti del deposito propriamente detto (forgia, bobinaggio, officina meccanica, falegnameria, verniciatura) sono situati in testata del pettine dei binari della rimessa, nella più utile ubicazione per l’organizzazione del lavoro del personale addetto alla manutenzione delle vetture. Il magazzino, locale di 450 mq., che deve fornire materiali a tutti i vari servizi è collocato al centro. Dopo i rilievi della Commissione edilizia municipale, nuovi disegni sono presentati dall’azienda municipale che ottiene la licenza di costruzione il 30 dicembre 1916 (con deliberazione della Giunta comunale n.62) pur rimanendo in sospeso alcune questioni, fra cui la soluzione progettuale per il prospetto su piazza Bainsizza che dovrà avere maggiore decoro architettonico. La crisi bellica rallenta i lavori, che riprendono nel 1918: il 9 aprile 1920 l’A.T.M., essendo la costruzione vicina al completamento, presenta la variante approvata il 15 maggio dalla Commissione edilizia con un nuovo disegno per il prospetto sulla piazza, che prevede la costruzione di una cancellata in ferro, a chiusura dell’area assegnata al deposito. Un particolare del disegno delle rimesse e delle officine, ci presenta le vetture e ci permette di osservare i colori della verniciatura: le motrici e le rimorchiate dell’A.T.M. sono dipinte con i colori della tradizione capitolina: giallo e rosso. Lo saranno fino al 1925, quando su tutto il territorio nazionale il colore esterno dei mezzi pubblici viene fissato in due toni di verde: allora sarà mantenuta solo una sottile striscia bicolore giallo/rossa lungo la linea di separazione dei due toni di verde. L’altra rivoluzione del 1925 è il passaggio alla circolazione a destra: fino ad ora infatti, secondo l’uso ferroviario, le vetture viaggiavano tenendo la mansinistra.