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Archivio Storico Capitolino, Ufficio V – Divisione II Servizio Idraulico, b.178, fasc. 631

Destinazione dell’Acqua Paola di ricasco della grande mostra al Granicolo: il disegno rappresenta in pianta i condotti, contrassegnati ciascuno da una lettera dell’alfabeto, che si diramano dalla vasca antistante la facciata della fontana ornamentale del Gianicolo [1]. A lato dei primi due valori indicati nella legenda in basso a sinistra si legge un’annotazione a matita “quantità che ora va per le mole”, indicandosi con il termine mole i mulini che sfruttavano l’acqua per muovere gli ingranaggi



[1] La Fontana dell’Acqua Paola, detta il “fontanone”, rappresenta la parte finale dell’antico acquedotto che conduceva a Roma l’acqua Traiana, e che, riattivato da Paolo V, prese il nome da quest’ultimo. L’opera fu compiuta dagli architetti Giovanni Fontana e Flaminio Ponzio tra il 1608 ed il 1612. Buona parte dei marmi utilizzati nella facciata furono tolti al Foro Romano e delle 6 colonne che ornano le nicchie laterali ben 4 erano state prese dalla Basilica di San Pietro. Nel 1690 Carlo Fontana sostituì con una grande piscina le cinque piccole vasche originarie.