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“ATAG. Rivista mensile del Dopolavoro Tramviario”, a. III, gennaio 1931: “Befana fascista dell’ATAG” La manifestazione per
la distribuzione di doni ai figli dei dipendenti dell’ATAG si
svolge il 5 gennaio nel Deposito Flaminio, alla presenza dei vertici
aziendali. Si distribuiscono oltre tremila pacchi “confezionati
secondo il numero dei figli di ogni agente”, contenenti “vestiti,
pull-over, paletot, giocattoli e dolci”: una manifestazione
di rito, che ci riporta al clima ideologico degli “anni del consenso”
al fascismo. La “befana fascista” è occasione di
compiaciuta esibizione dei benefici dello “stato sociale”
ed ideale spazio di propaganda per la campagna per la “nuzialità”
e la “natalità”, promosse dal regime con sostegni
e provvidenze in favore delle “famiglie numerose”. La manifestazione
è organizzata dal Dopolavoro dell’A.T.A.G.. Creato nel
1925 ed inquadrato nell’Opera Nazionale Dopolavoro quello dei
tramvieri è uno dei più attivi nella capitale fascista,
con i suoi 5.000 iscritti nel 1932, e le strutture consistenti di
cui dispone. La sede principale - la “casa fascista del tramviere”
inaugurata nel 1925 in via S. Grattoni a Porta Maggiore - e le quattro
secondarie poi attivate nei depositi Flaminio e Vittoria, al campo
sportivo solarium sul lungotevere Flaminio e alla Cooperativa case
in via Circonvallazione Appia sono dotate di locali per le riunioni,
di aule per i corsi scolastici, di palestre, refettori. Qui una straordinaria
macchina di comunicazione collettiva “educa” e promuove
un universo sociale integrato e sereno, quello dei volti svagati e
sorridenti che si affollano nelle foto di gruppo dei lavoratori e
delle loro famiglie alle tante gite d’istruzione, gare sportive,
feste… immortalate nelle cronache ricche di immagini ed illustrazioni
della rivista dopolavoristica, ad alta tiratura, dei tramvieri.
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