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 Lesibizione 
            delle carte contenenti le ultime volontà dello scienziato avviene 
            nellufficio di Mario Damiani, notaio del Collegio dei notai 
            capitolini, in piazza Pasquino n. 77. E effettuata dal nipote 
            ed erede Ignazio Calandrelli e dallesecutore testamentario, 
            lamico e collega abate Andrea Conti. Secondo la volontà 
            del defunto, la sepoltura sarebbe stata effettuata nella chiesa di 
            S. Apollinare (dove Giuseppe Calandrelli aveva vissuto appartato gli 
            ultimi anni della sua vita). Con questo testamento Calandrelli intendeva 
            soprattutto modificare le sue precedenti volontà testamentarie. 
            Il precedente testamento risaliva infatti al 1814, quando egli era 
            impegnato nel Collegio Romano come professore e direttore della specola. 
            Mandato via in seguito alla ricostituzione della Compagnia di Gesù, 
            Calandrelli non volle più essere sepolto in S. Ignazio. Dispose 
            inoltre, riguardo ai suoi libri e strumenti, che i suoi eredi si impegnassero 
            a non portarli fuori da Roma e che li lasciassero a loro volta alla 
            nuova specola del Campidoglio che come si dice venga a formarsi. 
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