30 novembre 2018
Villa dei Gordiani: L'Archeologia, la Storia, il Quartiere
Incontro sul tema
- Quando
- 30 novembre 2018
- Orario
- Alle ore 16
- Indirizzo
- P.zza dell'Orologio 4, Archivio Storico Capitolino
- Costo
- Gratuito max 60 persone. Prenotazione obbligatoria, 060608 dalle 9 alle 19
- Telefono
- 060608
- URL
- http://www.sovraintendenzaroma.it/didattica/incont ...
Nell’ambito del progetto “Educare alle Mostre Educare alla Città” il giorno 30 novembre alle ore 16 presso la Sala Ovale dell’Archivio Storico Capitolino, piazza dell’Orologio 4, si terrà l’incontro sul tema:
Villa dei Gordiani: L'Archeologia, la Storia, il Quartiere
Un incontro a due voci per ripercorrere la storia della Villa dei Gordiani dall’antichità alle edificazioni del Secondo Dopoguerra. La così detta Villa dei Gordiani, è un organismo complesso, che si sviluppò durante un arco cronologico molto vasto (dalla fine del II sec. a.C. sino oltre il IV d.C.), situato su un’area estesa e con enormi differenze costruttive e tipologiche: ci sono strutture residenziali, funzionali, termali, religiose e funerarie. Un enorme patrimonio musivo, epigrafico e scultoreo, sottratto nei secoli, che è stato faticosamente ricomposto e organizzato in vista di un progetto di restauro imminente. E’ con un passo dell’Historia Augusta che Giulio Capitolino, il biografo di Gordiano III, narra della splendida villa appartenuta alla famiglia dei Gordiani identificata, dal ‘700, nei monumentali resti archeologici situati al III miglio dell’antica via Praenestina. Tali ruderi, almeno fino all’inizio del secolo scorso, si trovavano immersi pienamente nella campagna romana, il cui aspetto è mutato drammaticamente in seguito all’espansione edilizia e all’urbanizzazione della periferia orientale della città. Attualmente queste imponenti spoglie, la cui appartenenza rimane incerta, si trovano inglobati/ingabbiati in un parco pubblico, realizzato successivamente al 1960, su entrambi i lati della moderna via Prenestina.
L’intorno del parco archeologico è oggi costituito da quartieri densamente abitati. Nella seconda parte dell’incontro verranno percorse le diverse fasi di urbanizzazione dell’area a partire dalle opere di bonifica, compiute tra la fine del XIX e gli anni ‘20 del ‘900, quando le tenute agricole lungo la Via Prenestina divennero abitabili in maniera stabile. In quest’area si erano già stanziate alcune importanti industrie chimiche e, dopo la prima Guerra Mondiale, i terreni furono in parte lottizzati per la realizzazione dapprima degli insediamenti dell’Opera Nazionale Combattenti, tra Prenestina e Tiburtina, e poi da parte delle cooperative agricole che costituirono il nucleo originario delle borgate di Tor Sapienza e Centocelle. Più tardi, su alcuni terreni liberi non lontani dalla grande fabbrica della SNIA Viscosa, il Governatorato fece costruire uno dei primi complessi di “casette popolarissime”, la Borgata Prenestina, un agglomerato di costruzioni che nel corso degli anni si ingrandì a dismisura con costruzioni abusive realizzate dai nuovi arrivati a Roma da varie regioni d’Italia divenendo un dedalo di case fatiscenti, che assunse comunemente il nome di Borghetto Prenestino. Sarà solo dopo la seconda Guerra Mondiale, per rispondere se pur in maniera parziale e molto criticata alla grave crisi degli alloggi che era andata profilandosi, che il Comune di Roma realizzò, su progetto di Saverio Muratore e Mario De Renzi, il grande complesso di case popolari di Villa dei Gordiani.
- Monica Capalbi
Architetto, lavora da molti anni su argomenti inerenti la storia della città collaborando con diverse cattedre universitarie e con la Sovrintendenza Capitolina. Oggi è impiegata presso l’Archivio Storico Capitolino. - Gianluca Zanzi
Archeologo della Sovrintendenza Capitolina si occupa, da molti anni, della valorizzazione di monumenti ed aree archeologiche del territorio dei Municipi V e VI. Ha lavorato nel Museo dell’Ara Pacis, nel cantiere del Circo Massimo e in altri cantieri di restauro e recupero. Attualmente si occupa di divulgazione scientifica per Museo di Casal de’ Pazzi e fa parte di alcuni gruppi di lavoro quali Centocelle ed Ecomuseo Casilino. Coautore di articoli scientifici, ha presentato comunicazioni a conferenze e convegni in Italia e all’estero